I numeri del Superbonus 110% a febbraio 2022
Enea ha recentemente aggiornato i dati sull’andamento del Superbonus 110%.
Nonostante la “confusione normativa” il bonus continua a procedere e registra il secondo risultato di crescita della storia dopo quello del dicembre 2021. Il totale dei lavori ammessi a 21,1 miliardi: 14,7 sono già lavori finiti.
Così i lavori finanziati con il Superbonus tornano ad accelerare a febbraio con 2,8 miliardi di euro di nuovi investimenti ammessi a detrazione, suddivisi per 14.990 nuove asseverazioni.
Questi i numeri dello scorso mese con le asseverazioni totali, dall’inizio del Superbonus, arrivano a 122.548, mentre i lavori ammessi a detrazione superano la soglia dei 20 miliardi di euro e si attestano a 21.144 milioni. I lavori completati totalizzano 14.772 milioni di euro.
Dati Enea al 01/03/2022 (Il Sole 24 Ore)
Per tutti e tre i parametri citati, il dato di febbraio è comunque il più alto della storia del Superbonus se si fa eccezione per il dato davvero straordinario del dicembre 2021, quando i nuovi lavori arrivarono a 4,8 miliardi con 26.328 nuove asseverazioni e quasi 2,9 miliardi di lavori conclusi nel mese.
Il Superbonus sta viaggiando alla massima velocità e non hanno costituito un freno le fortissime incertezze normative, create soprattutto sul fronte della cessione del credito di imposta con la stretta imposta dal governo dopo la scoperta di numerose frodi.
Per quel che riguarda la tipologia di edifici beneficiari degli interventi, continua la moderata rincorsa dei condomìni, che registrano nuovi lavori per 1,44 miliardi e totalizzano il 48,5% degli investimenti ammessi a detrazione, con 10,2 miliardi. Erano il 48,1% a gennaio, il 46,6% lo scorso agosto. Seguono gli edifici unifamiliari con il 33,5% e chiudono le unità immobiliari funzionalmente indipendenti con una quota del 18 per cento.
Rispetto ai dati precedenti, il rapporto fra tipologie di edifici si inverte se consideriamo il numero di edifici coinvolti: il 52,4% degli edifici sono edifici unifamiliari contro il 15,5% dei condomìni. L’investimento medio resta sostanzialmente fermo ai livelli di gennaio: 538.526 euro per i condomìni, 110.357 per gli edifici unifamiliari, 96.703 euro per le unità immobiliari funzionalmente indipendenti.
Non solo: l‘European Construction Sector Observatory, organo della Commissione Europea che fornisce valutazioni comparative sul settore delle costruzioni nei paesi UE, ha dato un ottimo punteggio al Superbonus 110%, attribuendo all’agevolazione fiscale 4 punti su 5.
Dagli studi, l’incentivo si sta rivelando una misura di successo, con una domanda crescente e costante: il Superbonus offre un grande supporto al settore delle costruzioni. Il 110% è un’opportunità anche se non priva di insidie. Inoltre, a causa della spesa a carico dello Stato, non è previsto un orizzonte temporale particolarmente ampio per poterlo sfruttare.
Lo studio specifica che a fine novembre 2021, erano state presentate quasi 70.000 domande, per investimenti di circa 12 miliardi di euro e un costo totale per lo Stato Italiano di 13,1 miliardi di euro (cioè il 110% del costo di investimento).
Dal lancio della misura, quasi tre quarti (71%) del budget complessivo è già stato assegnato.
Nonostante il successo, tuttavia, sono state evidenziate alcune criticità che presentano margini di miglioramento. Sono state così formulate cinque raccomandazioni per contribuire a migliorare la portata e l’impatto del Superbonus 110%:
1. Tempi di attuazione
I termini di attuazione degli incentivi dovrebbero essere estesi, per dare tempo sufficiente a chi usufruisce delle agevolazioni di completare gli interventi approvati e ricevere i rimborsi. La complessità dei lavori può essere limitata a causa del tempo a disposizione per completare un progetto. Ampliare l’orizzonte temporale consentirebbe a limitare il rischio di pagare un lavoro che non può essere portato a termine. Da questo punto di vista, le proroghe previste dal governo muovono in questa direzione.
2. Campo di applicazione degli incentivi
Il Superbonus dovrebbe essere esteso a una gamma più ampia tipologie edilizie, piuttosto che limitare l’incentivo a categorie specifiche. Ad esempio, si potrebbero includere gli hotel, generando nuovi flussi di entrate e vantaggi per le imprese
3. Semplificazione comunicazioni e procedure
Lo schema del Superbonus dovrebbe essere ulteriormente semplificato per renderlo più facile a beneficio di privati e piccole imprese. In questo senso, il Decreto Semplificazioni ha questo obiettivo.
4. Costi di progettazione
Bisognerebbe prendere in considerazione, in generale per queste tipologie di bonus, l’inclusione tra gli incentivi anche i costi preliminari, come quelli di fattibilità e progettazione: la misura potrebbe essere utile a garantire che le valutazioni sono fatte da aziende efficienti e affidabili.
5. Revisione requisiti di accesso
Alcuni requisiti, in particolare quelli relativi all’efficienza energetica, dovrebbero essere rivisti ed eventualmente modificati. C’è chi non considera l’attuale salto di 2 classi energetiche come una misura efficace, mentre un approccio migliore potrebbe essere quella orientata alla riduzione del fabbisogno energetico.
Complessivamente, il Superbonus ottiene pertanto 4 punti su 5: il punteggio si basa sull’alto volume di domande presentate e approvate (e che tra l’altro continuano ad aumentare) e sull’assegnazione già avvenuta del budget (71% delle risorse complessive).
Sulla base di queste riflessioni, in occasione anche dell’esame parlamentare del DL Sostegni ter – si pensa ad introdurre dei miglioramenti. In particolare: incrementare la possibilità di cedere i crediti d’imposta, anche prevedendo un ulteriore passaggio tra banche e loro clienti; superare la previsione di uno stato avanzamento lavori al 30%, oggi fissato al 30 giugno 2022 per consentire alle case monofamiliari di fruire del Superbonus almeno fino a fine anno; sanzioni più proporzionate alle effettive responsabilità degli asseveratori per evitare che errori lievi vengano puniti in modo da scoraggiare le stesse procedure di asseverazione; come nel settore pubblico prevedere un’attestazione Soa per le imprese che eseguono lavori da Superbonus oltre determinati importi.